La Business Factory che vuole essere punto di riferimento dei Millennials e dei ragazzi della Generazione Z compie 10 anni e lancia un programma per individuare e selezionare nuovi Business Mate. Ne parliamo con il founder e CEO di OneDay Group.
Com’è iniziata l’avventura di ScuolaZoo è scritto un po’ dappertutto. All’inizio, nel 2007, fu un blog. Oggi, dopo 10 anni tondi tondi, quel blog è diventato OneDay Group: 10 milioni di euro di fatturato a fine 2016, un team di 62 persone (guidato da Paolo De Nadai, Francesco Nazari Fusetti e Betty Pagnin) un film, una community, quella di ScuolaZoo, che conta 2,7 milioni di fan su Facebook e oltre 2,3 milioni di utenti unici sul sito. E tante altre cose. Ora anche Startuppa con noi, un programma di accelerazione per startup. Diverso, certo. Come è speciale tutto quello che passa per ScuolaZoo. Speciale perché nasce dalla volontà di ascoltare Millennials e i ragazzi della Generazione Z e intercettarne desideri, bisogni, aspirazioni. Ecco sì, i dieci anni di ScuolaZoo diventano l’occasione e il pretesto per tirare un po’ una linea, azzardare un bilancio e dare uno sguardo ai nuovi progetti e perché no? Anche al futuro. Per questo StartupItalia! ha incontrato proprio Paolo De Nadai. Ecco cosa ci ha detto.
Paolo, 10 anni di ScuolaZoo.
«Il primo termine, che non è poi solo una parola, che i viene in mente è passione».
Come si cercano e si conquistano nuovi traguardi?
«Abbiamo iniziato con un blog. Poi sono arrivati la pubblicità, l’ecommerce, il diario (che a oggi è il terzo più venduto in Italia), i viaggi evento e ora l’incubatore. Nel corso di questi anni il modello di business si è evoluto. ScuolaZoo è una realtà che cresce ogni anno. E’ fisiologico avere nuovi stimoli. Facciamo sempre cose nuove in aggiunta a quelle attuali».
L’asset segreto di ScuolaZoo.
«La vicinanza ai ragazzi e la nostra capacità di stare su più media. Non siamo solo una community online, ma anche fisica, con eventi dentro le scuole, con i viaggi evento. Una varietà veramente importante».
Per ragazzi, cosa intendi?
«Millennials, ma non solo. Tre quinti dei ragazzi delle superiori non sono Millennials, ma membri della Generazione Z. Il nostro gruppo parla a entrambi».
In che modo?
«I Millennials sono cresciuti e per questo abbiamo sviluppato SoS studenti, un sito dedicato agli universitari, e la sua controparte fisica per viaggi in giro per il mondo. L’ultimo brand che abbiamo acquisito è Sette in condotta, dedicato ai ragazzi delle scuole Medie, un diario scolastico che fa 70 mila copie. L’abbiamo acquisito con l’idea di dare un’anima digitale a questo diario storico».
Paolo, come sono cambiati i ragazzi in questi 10 anni?
«Sono cambiati tantissimo. Come ScuolaZoo, che inizia come un blog, poi diventa un sito. Poi ancora arriva Facebook, dove ci sono anche i genitori dei ragazzi. Che a quel punto si spostano su Instagram. Alla fine WhatsApp. E se guardo alla finestra di ogni media, mi rendo conto è sempre più breve».
I nuovi progetti di OneDay.
«OneDay è sia azienda che business factory e vuole essere il compagno di business di quante più realtà e community diverse. Per questo abbiamo lanciato sul nostro sito Startuppa con noi, una sezione dedicata ai ragazzi che cercano un business partner. Oltre al capitale diamo anche supporto per la crescita in termini di amministrazione, ufficio stampa».
Da quando è online Startuppa con noi?
«Startuppa con noi è andato online circa 2 mesi fa e abbiamo già ricevuto 5 candidature. Vogliamo offrire ai progetti innovativi non solo supporto finanziario, ma anche operativo».
Startuppa con noi è una call per startup, ma non ha scadenza. Paolo ci dai altri particolari?
«E’ una selezione particolare. Oltre al format dell’application, chiediamo ai ragazzi di registrare un video selfie in cui si presentano, in modo unconventional. Io stesso ho registrato un video selfie per presentare il progetto».
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