Glossario

Non ci si può lanciare nel mondo dell’autoimprenditorialità se non si possiedono le giuste armi linguistiche. Non conoscere la terminologia di settore potrebbe essere un punto a tuo sfavore, soprattutto durante un importante incontro. Pensa se il tuo interlocutore, dopo un brillante pitch, ti domandasse:“Dunque la vostra idea concorre per un investimento pre-ssed?” o “Qual è stato il vostro AHA MOMENT? Cosa risponderesti? Ecco alcuni termini tipici del mondo della startup:

Acceleratore d’impresa: luogo gestito da imprenditori e mentor a servizio dell’impresa nel suo primissimo periodo di vita. Un programma prevede un periodo di 6 e 12 mesi.

Mentor: è come un angelo custode della start up un esperto professionista capace di guidare gli start upper in fase di sviluppo del progetto, dall’idea alla costruzione di una vera impresa.

Pitch: esposizione della propria idea di business in massimo 10 minuti per convincere il proprio interlocutore a partecipare finanziariamente al progetto. L’obiettivo di un buon PITCH è riuscire in pochissimo tempo l’attenzione e la curiosità del possibile investitore.

Partner: soggetto che affianca un’impresa in un rapporto di collaborazione continuata in una o più attività strategiche. (PRODUZIONE,PROMOZIONE,DISTRIBUZIONE E VENDITA)

Love capital: è il capitale raccolto presso i propri familiari, parenti e amici per l’avvio lo sviluppo dell’impresa.

Pre-seed: fase di finanziamento da parte di terzi in una start up alle prese con l’idea dell’impresa. Non esiste né un prodotto né un’organizzazione strutturata, solo una buona idea.

Crowdfunding: il “finanziamento dalla folla” è un processo di raccolta di fondi tramite piattaforme web a questo dedicate. E’ una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse un termini collaborativi.

Advisor: fornisce suggerimenti e soluzioni per garantire lo sviluppo dell’impresa. Interviene soprattutto nelle situazioni a carattere straordinario, per esempio gli spin-off, le fusioni, le acquisizioni/vendite e la quotazione in borsa.

Aha moment: momento in cui “si accende la lampadina” e si inizia a pensare in termini imprenditoriali, partendo dalla ricerca di una soluzione ad un problema.

Bootstrapping: processo di auto-finanziamento che vede lo start upper sostenere l’avvio della sua impresa esclusivamente con mezzi propri, senza l’apporto di capitale esterno.

Business Angel: imprenditori, manager in attività o in pensione che effettuano investimenti in start up a partire dal loro intuito. Se giudicano un’idea potenzialmente di successo, forniscono il capitale necessario a realizzarla in cambio di quote o azioni della società che verrà fuori.

Business Plan: Il business plan è un documento che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale (business idea). Viene utilizzato sia per la pianificazione e gestione aziendale che per la comunicazione esterna, in particolare verso potenziali finanziatori o investitori. Per esempio, dato che l'impresa opera in un sistema di vincoli e opportunità, è indispensabile prima di avviarla conoscere i concorrenti e l'area strategica d'affari cui ci si intende rivolgere. Il business plan è il documento fondamentale che esaminano i finanziatori, necessario per accedere ai finanziamenti pubblici agevolati e al credito bancario. Una volta avviata l'impresa, il business plan diviene la guida per la gestione corrente. Il business plan si compone di due parti o macro-aree di lavoro: la parte iniziale, descrittiva (talvolta definita qualitativa), e quella successiva, che contiene i dati economico-finanziari (talvolta definita quantitativa).

Competitor: 1)In inglese competitor indica da tempo il rivale, l’antagonista (persona o squadra) specialmente nelle gare sportive. Oggi il competitor lancia la sfida ai concorrenti nella grande arena del mercato economico e commerciale. Quello di “competitor” che, nella sua accezione di ‘organizzazione, azienda o gruppo impegnato in una competizione economica o commerciale,viene registrato per la prima volta nell’italiano scritto nel 1986, per poi dilagare verso la fine degli anni Novanta del Novecento e in questo primo decennio del duemila. 2)Ad esempio con il nostro gruppo abbiamo fatto una competizione che consisteva nel costruire dei castelli e il nostro competitor in questo caso era il gruppo rivale. Alcuni infatti venivano per rubare le nostre idee con l’obiettivo di vincere.

Autonomia: con il termine AUTONOMIA si intende la possibilità per un soggetto di svolgere le proprie funzioni senza ingerenze o condizionamenti da parte di terzi. Il termine autonomia significa “fare da soli”, “non dover dipendere da altri”, ma essere autonomi non significa solo essere in grado di muoversi da soli o vestirsi o mangiare da soli ecc. ma significa soprattutto, essere in grado di scegliere, decidere della propria vita, organizzarsi, rifiutare, assumersi responsabilità e doveri, desiderare e avere interessi per sé; perché è nel diritto di ogni persona poter godere del massimo delle autonomie raggiunte, sfruttando tutte le potenzialità e le capacità che ognuno possiede. L’apprendimento delle autonomie personali porta il soggetto non solo ad essere autonomo nelle attività di vita quotidiana ma anche all’acquisizione di comportamenti sociali adeguati e ad un miglioramento delle relazioni interpersonali. In ogni momento del presente, le tue decisioni si trasformano in azioni e sono i risultati della tua storia. Quindi è importante concentrarsi su ciò che si vuole, ciò che è importante e può migliorare la vita sentendone il profumo. Abbiamo notato che essere autonomi è abbastanza difficile, per esempio quando abbiamo fatto dei sottogruppi e abbiamo nominato un portavoce con il quale abbiamo scelto delle regole da rispettare per poter svolgere senza problemi l’attività che stavamo svolgendo.

Strategie: una strategia è la descrizione di un piano d’azione di lungo termine usato per impostare e coordinare le azioni, tese a raggiungere uno scopo. Viene applicata a tutti i campi in cui per raggiungere l’obiettivo sono necessarie una serie di operazioni separate. La strategia è una tattica che ha lo scopo di pianificare al meglio la singola azione; si riferisce ad operazioni tese a raggiungere un obiettivo di lungo termine. Nel nostro caso abbiamo usato delle strategie in un gioco che abbiamo fatto; il nostro gruppo è stato diviso in due ed ogni gruppo doveva escogitare delle strategie per cercare di far rimanere in piedi una torre di carta.

Business Model Canvas: è uno strumento strategico a supporto dei processi decisionali che un team sostiene per creare modelli di business. Consente di rappresentare visivamente l’impresa come sistema. I 9 blocchi di cui si compone il BMC sono: la proposta di valore, i segmenti di clientela, le relazioni con i clienti, i canali di distribuzione, i ricavi, i costi, le attività e le risorse chiave, i partner chiave. -Business plan: è un documento formale che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale. Le sezioni fondamentali sono: descrizione del progetto e del team, analisi di mercato, strategia di marketing e piano finanziario.

Ceo: Chief Executive Offices, ovvero Amministratore Delegato, è la figura con il grado di responsabilità più elevato in un’impresa. Nelle realtà di più piccole dimensioni, può coincidere con l’imprenditore/proprietario.

Cfo: Chief Financial Offices, ovvero Direttore finanziario, è il manager responsabile della gestione finanziaria di un’impresa. Il CFO collabora con il CEO su tutte le questioni strategiche relative alla gestione del bilancio, analisi costi-benefici, previsioni e nuovi finanziamenti.

Coworking: è una modalità innovativa di lavorare che prevede la condivisione di spazi fisici e di servizi in apposite strutture nate allo scopo di facilitare professionisti, piccoli neo-imprenditori, o semplicemente gruppi di lavoro privi di una sede. È possibile affittare una scrivania, una sala riunioni o una semplice postazione a tariffe vantaggiose e per periodi che vanno da poche ore ad alcuni mesi.

Creatori di vantaggi: Descrivono come i prodotti e i servizi creino vantaggi e aiutano i clienti a raggiungere, attraverso la (buona) esecuzione di un job, quei risultati e quei benefici che richiedono, si aspettano, desiderano o sognano.

Elevator pitch: ha come obbiettivo quello di esporre gli aspetti salienti di un progetto d’impresa in un discorso chiaro, conciso ed efficace in grado di catturare l’attenzione dell’interlocutore nel tempo tipico di una corsa di un ascensore, 2-3 minuti al massimo.

Equity: capitale proprio della società di capitali. Nel mondo delle startup viene spesso utilizzato “pagamento in equity” quando l’impresa che ha ricevuto un investimento da parte di terzi lo ripaga in termini di quote/azioni della società.

Founder: è l’ideatore della startup. Può essere circondato da altri co-founder, che come lui credono nell’idea e si assumono il rischio d’impresa, partecipando nel bene e nel male, alla sua realizzazione.

Go to market strategy: piano di una startup per acquisire clienti/user nel mercato prescelto. La strategia di solito parte dalla risposta a queste 5 domande: chi è il nostro target, cosa offriamo, quanto facciamo pagare il nostro prodotto/servizio, come e dove promuoviamo il nostro prodotto/servizio. Incubatore d’impresa: luogo dove si condividono lo spazio e servizi dedicati alle startup. Non si beneficia di una mentorship ma, pagando un affitto mensile per postazione , la startup ottiene la possibilità di accedere a un network di realtà simili, di ricevere un supporto amministrativo e legale, di utilizzare spazi e connettività. Mappa del valore: Strumento di business che costituisce il lato sinistro del grafico di proposizione del valore. Rende esplicito come costi prodotti e servizi creino valore alleviando dolori e creando guadagno.

Minimum viable product(MVP): è una strategia usata per testare le caratteristiche del proprio prodotto (primo prototipo) nel mercato in maniera rapida ed efficace nella primissima fase di vita di una sturtup, raccogliendo feedback e suggerimenti da parte degli utilizzatori.

Modello di business: La logica in base alla quale un’organizzazione crea, distribuisce e cattura valore. Profilo del cliente: strumento di business che costituisce il lato destro del value proposition canvas. Visualizza i job, difficoltà e vantaggi di un segmento di clientela (o di uno stakeholder) per cui volete creare valore.

Riduttori di difficoltà: Elementi che descrivono come prodotti e servizi alleviano la difficoltà eliminando o riducendo cattivi risultati, rischi e ostacoli che impediscono ai clienti di portare a termine (bene) un job.

Roadmap: progetto dettagliato e organizzato in tappe e scadenze in vista di un obbiettivo di lungo periodo da raggiungere.

Scalabitità del business: nel mondo delle startup significa che la propria attività è facilmente replicabile ed è pertanto possibile aumentare le dimensioni e il giro di affari in maniera anche esponenziale.

Seed: fase di finanziamento dap arte di terzi di una startup che ha fondato l’impresa e avviato l’attività produttiva, anche se non si conosce ancora la validità commerciale del prodotto o del servizio.

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